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Ricostruire su solide parole

L’identità de Le Scuole, spazio culturale nato dalle macerie

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Il terremoto del 2012 ha gravemente danneggiato la scuola elementare di Pieve di Cento (BO). La città ha voluto dare nuova vita all’edificio restituendolo ai luoghi della cultura e potenziando la sua vocazione originaria alla conoscenza con nuove funzioni: oggi ospita una biblioteca e una pinacoteca.

In stretta collaborazione con Tasca Studio Architetti ne abbiamo progettato l’identità visiva e l’archigrafica.

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Memoria, ferita, rinascita:
Costruire l’identità de Le Scuole

Le sfide:
Rappresentare l’eredità storica e i futuri usi dello spazio.
Innescare un’associazione coerente e immediata tra identità visiva e luogo.
Trasmettere i capisaldi e la mentalità del progetto.
Rappresentare valori chiari.
Generare ricordi forti. 

Nomi che restano. Tra le idee che abbiamo raccolto per il nome del nuovo spazio è emersa la più connessa alla sua eredità storica: a Pieve tutti lo conoscevano come Le Scuole. Il termine veicolava già un’idea di conoscenza, un incontro al plurale di pensieri e saperi differenti. Per accompagnare questo nome abbiamo proposto la tag line vedere sapere fare, che ne rivela la dimensione aperta, contemporanea e multidisciplinare.

Muri che parlano. Sulle pareti esterne dell’edificio campeggiano decorazioni, probabilmente del 1915, che si inseriscono nella corrente liberty di Aemilia Ars. Elementi floreali incorniciano frasi in latino che esaltano le virtù: sono motti di impresa potenti, coerenti con gli obiettivi del progetto, massime ancora attuali per lo studio, l’educazione, l’arte. A parlarci è stato il genius loci, quel complesso di aspetti solidamente connessi al luogo, alla sua storia, alla sua funzione.

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Forme della scrittura. Queste iscrizioni rivelano un segno libero dai vincoli della stampa tipografica, che diventa espressione del tempo, funzionale allo spazio e al contesto. I glifi si connettono e interagiscono attraverso le legature, che ci hanno ispirato in una ricerca sulla loro storia e le loro funzioni. 

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Questo approccio alla grafia ci è servito per creare una nuova scrittura dalla vitalità contemporanea, che non scadesse nella nostalgia né in una fuga nel futuro. Un uso “rigenerativo” dell’alfabeto, ormai estinto a scuola, ma non a Le Scuole. Un’esigenza di adattabilità ai contesti, contemporaneità, concretezza, molteplicità e disponibilità delle forme ci ha spinti verso la costruzione di un marchio contemporaneo e durevole nel tempo.

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L come… E come… S come… C come… Una serie di glifi assemblatie a partire da forme elementari scomponibili e rimescolabili si espande in un intero alfabeto: come un essere umano è caratterizzato dalla sua calligrafia, questa è la forza espressiva che caratterizza tutto il progetto.

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Cromie. Anche il colore è un aspetto fondante dell’identità: leggendo a fondo i muri, i materiali e il contesto abbiamo ricavato sei toni principali e i loro corrispondenti più accesi.

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Informare. Vedere, sapere, fare – mostre, letture, corsi. Tra le nostre proposte per propagare l’attività de Le Scuole c’è un sistema di bandiere che aggiorna il visitatore sull’offerta culturale e un indice naturale dei contenuti, leggibile ancor prima di entrare.

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Orientare. Il visitatore che percorre l’edificio si può orientare con indicazioni essenziali che senza togliere il gusto della scoperta gli consentono di costruirsi una mappa mentale per le visite successive: frecce, avvisi, mappe, colori, citazioni di scrittori e artisti che lo conducono attraverso spazi e servizi… 

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Biblioteca

Include aree adulti e bambini, aule studio e lettura. L’orientamento a scaffale traduce la classificazione Dewey in tre livelli gerarchici semplici da consultare: macro area, tema, autore.

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Pinacoteca

La pinacoteca diffonde echi per tutto l’edificio con opere d’arte che si possono scovare anche nell’atrio, nelle sale studio, in biblioteca. Il suo cuore però è il Corridoio del tempo dell’arte: un tempo conduceva gli alunni alle loro aule, oggi ripercorre le tappe dell’arte a Pieve di Cento dal 1300 a oggi. Una linea del tempo chiamata regolo accompagna e introduce alle sale attraverso informazioni gerarchizzate a livelli: secoli, provenienze, contesti, autori, approfondimenti. 

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Per aggiungere un’esperienza operativa alla visita, abbiamo proposto di dedicare un livello della linea del tempo alle attività didattiche trasversali a libri e opere d’arte, a biblioteca e pinacoteca. Con un sistema di autoproduzione semplice da gestire, il personale educativo poteva creare percorsi monografici alla base di laboratori e workshop. La parete degli approfondimenti può essere aggiornata dai visitatori: qui è dove Le Scuole si fanno esperienza attiva e diretta.

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Chi vuole godersi le opere senza troppe informazioni preliminari può accedere direttamente alle sale tematiche, annunciate da porte d’ingresso sempre aperte e caratterizzate da un preciso colore di sfondo.

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