Buone pratiche per l’accessibilità del testo
Consigli per ridurre gli ostacoli (visivi) alla lettura.
Non tutti leggono allo stesso modo, non tutti hanno gli stessi obiettivi nella lettura di una pagina, non tutti imparano allo stesso modo. L’accessibilità del testo oscilla tra due estremi: la molteplice e sfuggente esperienza/esigenza del lettore e la solida fisicità formale dell'industria editoriale sia cartacea che digitale. Tra questi due estremi sperimentiamo e suggeriamo buone pratiche per adattare la forma del testo e i processi produttivi ai diversi lettori.
Da questo punto di vista l’editoria scolastica è un ambito esemplare in cui l’accesso alle informazioni deve essere garantito da progetti grafici che rispettino principi di inclusività e accessibilità. Individuare e rimuovere gli ostacoli alla lettura diventa dunque un momento cruciale delle fasi di progettazione, non solo grafica, di un testo.
All'interno di questo contesto svolgiamo progetti, consulenze e collaborazioni per individuare le variabili visive più significative sulle quali agire per rendere la pagina più accessibile. Si tratta di un processo in divenire costantemente aggiornato da evidenze empiriche, confronti con il mercato editoriale e quando possibile da ricerche e test scientifici.
Per l’editore Zanichelli abbiamo svolto una ricerca/consulenza con l’obiettivo di individuare i momenti nei quali intervenire sul processo editoriale e su quali variabili visive intervenire: font, interlinea, battute per riga, composizione, colori e con che parametri. Alcuni di questi parametri, i più restrittivi, sono stati adottati per la campagna “10 in leggibilità”.
Il progetto è stato con il supporto di Luciano Perondi e la collaborazione dell’ISIA di Urbino.